Imperatrice Shōken
Imperatrice Shōken 昭憲皇后 | |
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Imperatrice consorte del Giappone | |
In carica | 11 gennaio 1869 - 30 luglio 1912 |
Incoronazione | 11 gennaio 1869[1] |
Predecessore | Eishō |
Successore | Teimei |
Nome completo | Masako (雅子?) in seguito:Haruko (美子?) |
Nascita | Kyoto, Giappone, 9 maggio 1849 |
Morte | Numazu, Prefettura di Shizuoka, Giappone, 9 aprile 1914 |
Luogo di sepoltura | Fushimi-ku, Kyoto, Giappone |
Casa reale | Casata Imperiale del Giappone |
Padre | Tadaka Ichijō |
Consorte | Imperatore Meiji |
Religione | Shintoismo |
Imperatrice Shōken 昭憲皇后 (Kōgō Shōken?) (Kyoto, 9 maggio 1849 – Numazu, 9 aprile 1914) anche nota come Imperatrice Vedova Shōken (昭憲皇太后?, Shōken-kōtaigō), era l'imperatrice consorte dell'Imperatore Meiji del Giappone.
Infanzia e ascesa al trono
[modifica | modifica wikitesto]Nata Masako Ichijō (一条勝子?, Ichijō Masako), era la terza figlia femmina di Tadaka Ichijō, ex Ministro della Sinistra e capo del ramo Ichijō del clan Fujiwara. Sua madre era una figlia del principe Fushimi Kuniie. Venne adottata dalla stessa, essendo la madre naturale Tamiko Shinbata, figlia di un dottore della famiglia Ichijō.
Da bambina la principessa Masako era qualcosa di prodigioso: era in grado di leggere versi dal Kokinwakashū all'età di quattro anni e aveva composto lei stessa alcuni versi waka all'età di cinque anni. A sette anni era in grado di leggere alcuni testi in cinese classico, con qualche aiuto, e stava studiando calligrafia giapponese. A dodici anni aveva studiato il Koto, ed era appassionata dei drammi Nō. Aveva anche studiato ikebana e la cerimonia giapponese del tè. Fatto inusuale per il tempo, era stata anche vaccinata contro il vaiolo. Il maggiore ostacolo al suo matrimonio era che lei aveva tre anni più dell'imperatore Meiji, ma questo problema fu risolto cambiando la sua data di nascita ufficiale dal 1849 al 1850[2].
Diventò fidanzata dell'imperatore Meiji il 2 settembre 1867 e adottò il nome di Haruko (美子?), che aveva lo scopo di riflettere la sua taglia minuta e la sua serena bellezza. Lo Shogunato Tokugawa promise 15.000 ryō in oro per le nozze, e le assegnò un reddito annuo di 500 koku, ma poiché la Restaurazione Meiji avvenne prima che le nozze potessero essere completate, gli importi promessi non furono mai consegnati. Le nozze furono in parte rimandate a causa del periodo di lutto per l'imperatore Kōmei e per suo fratello Saneyoshi Ichijō ed a causa di disordini politici vicino a Kyoto nel 1867 e nel 1868. Le nozze furono finalmente celebrate ufficialmente l'11 gennaio 1869.[2]
Fu la prima consorte imperiale a ricevere il titolo sia di nyōgō che di kōgō (letteralmente, "la moglie dell'imperatore", tradotto anche come "imperatrice consorte") in diverse centinaia di anni.
Nel 1879 fu chiamata come sua istitutrice e dama di compagnia Kishida Toshiko, che si era fatta notare dal principe Arisugawa Taruhito in un'esibizione di calligrafia[3]. L'imperatrice venne da lei istruita sui classici cinesi, in particolare sulle opere e il pensiero di Mencio[4]. Poco meno di due anni dopo, tuttavia, Kishida lasciò il suo incarico a causa di problemi di salute[3].
Sebbene sia stata la prima imperatrice consorte giapponese a giocare un ruolo pubblico, diventò presto chiaro che l'imperatrice Haruko non era in grado di generare figli. L'imperatore Meiji ebbe quindici figli da cinque dame di compagnia ufficiali. Come era da lungo tempo usanza per la monarchia giapponese, adottò Yoshihito, il maggiore dei figli di suo marito avuto da una concubina. Yoshihito diventò quindi l'erede ufficiale al trono e, alla morte dell'imperatore Meiji, gli successe come imperatore Taishō.
Imperatrice Vedova
[modifica | modifica wikitesto]Alla morte dell'imperatore Meiji nel 1912, le fu concesso il titolo di Imperatrice Vedova (皇太后?, Kōtaigō) dall'imperatore Taishō.
Morì nel 1914 nella Villa Imperiale a Numazu e fu sepolta nel tumulo orientale del Fushimi Momoyama Ryo nel Fushimi-ku a Kyoto, accanto all'imperatore Meiji. Alla sua anima è dedicato il santuario Meiji a Tokyo. Il 9 maggio 1914 ricevette il nome postumo di Shōken Kōtaigō.[5]
La carrozza ferroviaria dell'imperatrice, così come quella dell'imperatore Meiji, si può visitare oggi al museo Meiji-Mura, a Inuyama nella prefettura di Aichi.
Titoli e trattamento
[modifica | modifica wikitesto]- 9 maggio 1849 – 11 gennaio 1869: Lady Masako Ichijō
- 11 gennaio 1869 – 30 luglio 1912: Sua Maestà Imperiale L'Imperatrice del Giappone
- 30 luglio 1912 – 9 aprile 1914: Sua Maestà Imperiale L'Imperatrice Vedova del Giappone
- titolo postumo: Sua Maestà Imperiale Imperatrice Shōken
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze giapponesi
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Meiji divenne imperatore del Giappone prima del loro matrimonio e la sua intronizzazione fu il 12 settembre 1868. Così l'intronizzazione dell'imperatrice Shoken fu tenuta durante la sua cerimonia di matrimonio.
- ^ a b Keene, Donald. (2005). Emperor of Japan:Meiji and His World, pp. 106-108.
- ^ a b Rebecca Copeland e Melek Ortabasi, The Modern Murasaki: Writing by Women of Meiji Japan, New York, Columbia University Press, 2012, p. 58, OCLC 70060976.
- ^ Elizabeth Dawn Lawson, Women, Creativity, and Translation in Mid-Meiji Japan: The Literature of Nakajima Shoen (1861-1901), New York, 2014, p. 13.
- ^ 大正3年宮内省告示第9号 (Imperial Household Ministry's 9th announcement in 1914)
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Fujitani, Takashi. (1998). Splendid Monarchy: Power and Pageantry in Modern Japan.. Berkeley: University of California Press. ISBN 0-520-20237-6; ISBN 978-0-520-20237-5; OCLC 246558189—Reprint edition, 1998. ISBN 0-520-21371-8
- Hoyt, Edwin P. (1992). Hirohito: The Emperor and the Man. New York: Praeger Publishers. ISBN 0-275-94069-1; ISBN 978-0-275-94069-0; OCLC 23766658
- Keene, Donald. (2002). Emperor Of Japan: Meiji And His World, 1852-1912. New York: Columbia University Press. ISBN 0-231-12340-X; ISBN 978-0-231-12340-2; OCLC 237548044
- Lebra, Sugiyama Takie. (1996). Above the Clouds: Status Culture of the Modern Japanese Nobility. Berkeley: University of California Press. ISBN 0-520-20237-6; ISBN 978-0-520-20237-5; OCLC 246558189
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Imperatrice Shōken
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Meiji Jingu, su meijijingu.or.jp. URL consultato il Empress Shoken (archiviato dall'url originale il 14 giugno 2008).
- Red Cross, su redcross.org.sg. URL consultato il The Empress Shoken Fund (archiviato dall'url originale il 24 maggio 2008).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 55496040 · ISNI (EN) 0000 0001 2280 3160 · LCCN (EN) n82091074 · GND (DE) 101370519X · BNF (FR) cb14977867w (data) · J9U (EN, HE) 987007409081705171 · NDL (EN, JA) 00076430 |
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